giovedì 15 settembre 2016

I Comuni e le scuole ricordino Oriana Fallaci




 

“Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere” (Oriana Fallaci)

 

 



Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Oriana Fallaci ed in tutti questi anni la sua visione, la sua verità, la sua intransigenza ed il suo insegnamento profetico sono stati ricordati e rimpianti da un numero sempre maggiore di persone anche molte di quelle che con pregiudizio non l'amavano. Da tempo sostengo come sia giunto il momento che la politica, le istituzioni, soprattutto quelle scolastiche e culturali, promuovano momenti di riflessione, di celebrazione della memoria e delle profetiche testimonianze  civili e politiche di respiro mondiale che Oriana Fallaci ci ha lasciato nei suoi scritti. Ricordare  Oriana Fallaci per il suo contributo culturale e storico, e per il suo coraggioso impegno  nell’affermare la necessità di tutelare la nostra civiltà cristiana ed occidentale può farci recuperare, se ancora siamo in tempo, il tempo perduto. Intitoliamole strade, vie e Piazze e soprattutto scuole in tutto il Paese.

 Oggi le condizioni dello scontro fra Islam ed Occidente hanno raggiunto livelli impensabili la drammatica quotidiana attualità del terrore registra cristiani perseguitati in maniera sistematica, l'occidente devastato in una escalation di furia terroristica che non risparmia nessuno e nessun Paese è ora di ascoltare il monito di Oriana: “Sveglia, Occidente,sveglia! Siamo in Guerra…”

Io come ho sempre fatto anche quando andavano di moda le bandiere della pace che oggi evidentemente i catto-comunisti hanno riposto in naftalina, voglio aggiungere il mio omaggio ad Oriana, alla sua figura di donna, giornalista e scrittrice perché sto dalla parte di coloro che si sentono “ orfani”. Ho avuto il privilegio di conoscere Oriana, toscana purosangue, con la sua forte personalità e i suoi modi spicci, nel corso di una campagna elettorale a Firenze alla fine degli anni 70 quando fu candidata al Senato della Repubblica nel collegio di Greve in Chianti, per il PSI e conservo gelosamente una lettera che mi inviò, quando ero Sindaco di Marradi, lettera che accompagnava una copia del suo libro Insciallah, 1990, super premio Bancarella con la preghiera che Oriana mi rivolgeva di ringraziare mio padre che a New York l’aveva aiutata a scrivere correttamente le parti in dialetto di Nicola romagnolo di Ravenna, il figlio dell’edicolante vicina Galla Placidia. E’ morta il 15 settembre del 2006 mentre i nostri soldati erano di nuovo in Libano come nell’1983, lasciandoci mentre era in atto una nuova assurda offensiva degli Islamici contro Benedetto XVI e contro il cristianesimo.. Ci manca la sua rabbia ed il suo orgoglio, ci manca Oriana che non le mandava a dire ma esprimeva chiaramente la sua opinione “politicamente non corretta” da “antifascista” ma non pacifinta che odia quanti nel nome “ormai sputtanato” della pace manifestano a senso unico ed usano la violenza per condannare la violenza, che approfittano della democrazia per scatenare l’eversione. Oriana venne sopraffatta dal male nel momento in cui “Il relativismo rinnegava i costumi millenari della nostra storia ma il suo insegnamento alla faccia degli ipocriti sinistri rimane di straordinaria attualità là dove sottolinea lo svilimento dei valori della vita, della persona, del matrimonio, della famiglia e come sia deleterio predicare l’uguale valore di tutte le culture. Si lascia senza guida e senza regola l’integrazione degli immigrati”. Per superare questa crisi abbiamo bisogno di più impegno e di più coraggio sui temi della nostra civiltà. Di fronte alla crescente folle aggressione dei Jhadisti, la nuova flotta islamica, gran parte dell’occidente sembra aver perso ogni riferimento all’orgoglio di appartenere ad un mondo libero. Molti di sinistra dopo l’11 settembre se la sono presa con Oriana Fallaci piuttosto che con i fondamentalisti. Noi piangiamo Oriana e ci sentiamo orfani, perché ci manca la sua voce aspra di donna combattente, ci manca la sua occidentale arroganza, ci manca la sua impietosa visione del nostro mondo.

Rodolfo Ridolfi

martedì 13 settembre 2016

Matteo Bomba e le Coop rosse l'ultimo libro di Rodolfo Ridolfi


 
Titolo: Matteo Bomba e le Coop rosse
Autore: Rodolfo Ridolfi
Collana: Girasole Documenti
Formato: cm. 20x13
Pagine: 264
Destinatari: Appassionati dell'attualità politica e studiosi del movimento cooperativo
Prezzo: € 15,00

Rodolfo Ridolfi Commendatore al merito della Repubblica, già esperto per la cooperazione presso il Ministero del Lavoro e Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato sindaco di Marradi, consigliere comunale di Faenza, Vicepresidente dell’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni tra cui, con la nostra casa editrice, Regioni cooperative e ragioni delle cooperative in Europa 1997, Magistratura e politica tra conflitto e complicità 1998, “Bel Amì” e Gigino. Il giornalista ed il filosofo, amici marradesi di Dino Campana 2001, La ragione delle libertà 2004. È coautore di Il capitalismo in Rosso indagine sulle cooperative dai valori alle speculazioni 2006 Mondadori. Per i “Manuali di Conversazione Politica”, diretti da Renato Brunetta e Vittorio Feltri (Edizioni Libero-Free) ha scritto Le coop Rosse. E' del 2011 il suo libro Domenico Vanni ‘sovversivo per la libertà’.
La Coop
dalla lametta da barba... alla bomba atomica
Una lettura per chi avverte il soffocamento di un regime che vuole che i cittadini... facciano la spesa alla coop, facciano il pieno di carburante alla coop, comprino il giornale alla coop, acquistino i farmaci alla coop, si facciano barba e capelli alla coop, si curino i denti alla coop, affidino i loro risparmi alla coop, nella coop sottoscrivano le polizze assicurative Unipol e paghino le bollette, per la costruzione della casa si rivolgano alla cooperativa, mangino alla mensa cooperativa, telefonino con “coop voce”, affidino le pulizie alla coop, si servano delle cooperative di professionisti, prendano i taxi e gli autobus delle cooperative, agli incroci si facciano pulire i vetri dai lavavetri coop, cantino e ballino in cooperativa e utilizzino perfino i servizi funebri coop... (r.r.)
 

Agusani e Zingaretti commentano il nuovo libro di Ridolfi
Matteo Bomba e le Coop rosse” alla Feltrinelli
Domenica 25 settembre 2016 alle ore 11.00 alla Libreria Feltrinelli di Ravenna in via Diaz 14, avrà luogo la presentazione dell’ultimo libro del Dottor Rodolfo Ridolfi Matteo Bomba e le Coop Rosse.
Sarà presente l’Autore, con il quale svilupperà un contraddittorio il Dottor Carlo Zingaretti. Il ruolo di moderatore sarà affidato al Professor Nello Agusani.
È gradito il dibattito.
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